“Quando ero in India per insegnare yogaterapia emozionale ho iniziato a capire l’importanza del mio coaching per chi ‘fa calcio’”
Emotional – Verso il tuo goal, edito da Resalio, è il primo libro di Carmen De Gironimo, emotional coach. Ma come e dove nasce un libro sulle emozioni legate al calcio? Ce lo spiega De Gironimo:
“Ero in India, avevo appena terminato di insegnare ‘yogaterapia emozionale’ all’interno di una rinomata scuola, gli allievi erano professionisti di diversi settori. Sono andata a farmi un bagno e c’erano due calciatori del Goa.
Chiacchierando del più e del meno, ho pensato: ‘Quanto farebbe bene a entrambi lavorare sulle emozioni attraverso il mio metodo (che all’epoca era in fase di costruzione)’. Ecco, non ho pensato subito a un libro ma sicuramente ho iniziato in quel momento a capire l’importanza del mio coaching per chi ‘fa calcio‘”.
Quanto è importante, se lo è, gestire le emozioni non solo nell’ ambiente sportivo, ma anche nella vita?
“Se sei arrabbiato e non governi la rabbia, diventi accecato dalla stessa e agisci senza cognizione o coordinazione. Se hai paura e vuoi scappare dalla stessa, diventi reticente e restio a qualsiasi decisione e non agisci, oppure lo fai a metà . La vita è fatta di cognizione, azione e anche coordinazione ‘cose giuste al momento giusto’. Quindi senza una consapevolezza di ciò che ‘senti’ non sai chi sei davvero. E questo porta confusione“.
Tu sei una “Emotional Coach”. Puoi spiegare quanto influiscono le emozioni sulla prestazione sportiva?
“Atleti fallosi e quindi spesso espulsi, atleti che non empatizzano con i compagni e quindi spesso dispersivi nei passaggi o assenti nei cross, atleti con ansia da prestazione e quindi aggressivi o senza grinta. Prima ancora che professionisti o atleti si è ‘essere umani’, e non sei umano se non hai emozioni.
La differenza sta solo nell’essere consapevole oppure ignorare e scappare. Se scappi lo farai anche quando avrai una coppa da alzare, se inizi a fermarti e capire quali emozioni provi, seppur con paura, rabbia o imbarazzo che sia, affronterai il percorso ‘verso il tuo goal’”.
Le donne e il calcio, un luogo comune li vede distanti, tuttavia il mondo del pallone si sta facendo sempre più ‘rosa’
“I luoghi comuni vedono distanti la donna in generale, viviamo in un mondo maschilista sebbene in piena evoluzione. Non lo so, forse siamo distanti dal calcio o forse no. Forse anche alcuni uomini lo sono, e forse anche tanti direttori sportivi o calciatori stessi lo sono. Il fatto è che se ci metti il cuore e le emozioni (ovviamente) , quello non ha genere. A proposito un grande in bocca al lupo alla Nnazionale femminile, per la qualificazione ai Mondiali 2023“.
Hai delle prefazioni importantissime sul tuo libro. Quella che risalta più all’occhio è quella del presidente della FIGC Gravina. Com’è nata questa collaborazione?
“Ho incontrato Gabriele Gravina in un evento sportivo post vittoria degli Europei. Un amico e collaboratore in comune ci ha presentati in quanto saremmo stati sullo stesso palco di lì a breve per il gran galà del calcio Adicosp. Io come partecipazione straordinaria con piccole interviste emozionali, e lui come premiato speciale per il suo egregio lavoro.
Ho sentito subito un’energia bellissima e un’anima splendida. Poi leggendo e informandomi un po’ di più, sono stata colpita da quest’uomo umile, serio, rispettoso di ogni categoria e genere, professionista e devoto a prescindere dalla classe sociale. Gli ho inviato il manoscritto dopo circa un paio di settimane chiedendo due parole qualora lo ritenesse interessante. Il resto lo sapete”.
Fonte romait.it